REPUBBLICA ITALIANA
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
INTERROGAZIONE
“Notizie sulla riorganizzazione del nuovo sistema di Formazione Professionale nella Regione Sicilia”.
Al Presidente della Regione
All’Assessore Regionale dell'Istruzione e della Formazione Professionale
Premesso che:
In data 4/10/2010, la Giunta regionale, con Deliberazione n° 350 del 4/10!2010, approvava l’atto di indirizzo sulla “riorganizzazione del sistema Formazione Professionale nella Regione Sicilia”.
Tale documento nasce da un percorso di contrattazione, durato mesi, tra l’Assessorato Regionale dell'Istruzione e della Formazione Professionale e le Organizzazioni sindacali.
Alla luce di quanto sopra, l’Assessorato Regionale dell'Istruzione e della Formazione Professionale ha emanato, con avviso pubblico n° 29 del 22/10/2010, le “direttive per la programmazione e presentazione delle proposte formative a valere del PROF 2011”.
Successivamente, la Commissione regionale per l’Impiego ha approvato il PROF 2011 provvisorio per complessive 1.923.000 ore di formazione, per un totale di complessivo di circa 261 milioni di Euro.
Preso atto che:
L’Assessorato della Formazione, dopo l’approvazione del PROF 2011, ha pubblicato l’avviso n° 5/2011 dove, al suo interno, si riscontrano alcune incongruenze con quanto stabilito dalla Delibera n° 350 su menzionata.
Tali discrasie riguardano il "parametro unico" ora/corso omnicomprensivo dei costi delle sedi di coordinamento regionali e degli allievi. Tali costi, nella richiamata delibera n. 350, restavano correttamente distinti. Successivamente, in sede di Commissione Regionale per l'Impiego del 21/03/2011, alcuni componenti della CRI facevano rilevare in verbale l'incongruenza tra quanto contenuto nella Delibera n.350, I'avviso pubblico n. 29 ( dove il punto 3 è stato integralmente riportato), e l'avviso 5/2011. Precisamente, nel corso dei lavori fu rilevata lo stravolgimento, da parte dell'Assessorato, di quanto deliberato dalla Giunta “su proposta dello stesso" e gli atti successivamente adottati.
Ad aggravare ulteriormente lo stato di incertezza per l’avvio dei corsi, intervenivano due ulteriori fattori:a. la proposta dell'Assessorato di un PROF con il 70% delle ore prive di costo.
b. il "congelamento delle attività di taluni Enti di formazione, senza che in alcun modo venisse specificata la modalità di tutela per i lavoratori prevista per legge.
Considerato che:
L'applicazione del parametro unico omnicomprensivo, determinerà un esubero di circa 650 lavoratori ed una conseguente possibilità di assunzione di 580 per effetto dello spostamento di circa 17 milioni di euro da Enti sopraparametrati verso enti sottoparametrati.
La fissazione del parametro a 135 ora/corso non è stata preceduta da una dettagliata e preventiva analisi dei costi come espressamente previsto dalla Delibera n. 350 né sono stati individuati, preventivamente, correttivi ai fini delle garanzie occupazionali previste dalle vigenti normative.
Sussiste il mancato rispetto del punto 10 della Delibera n. 350 che integra la violazione dell'art. 2 della L. R. 1/09/1993 n.25 e del'art. 39 della L. R. 23/12/2002 n. 23 nonché dell'art.16 della L. R. 27/91 laddove, a parità di finanziamento assegnato, l'Assessore non prevede la riassegnazione delle attività già in capo agli Enti destinatari di definanziamento, eludendo, tra l'altro, anche il precetto normativo contenuto nel richiamato art. 2 della L. R. 1/09/1993 che garantisce la continuità lavorativa del personale della formazione professionale con contratto a tempo indeterminato ed iscritto all'albo regionale di cui all'art. 14 della L. R. 24/76, poiché l'utilizzo delle risorse derivanti dai definanziamenti e trasferite sul fondo di garanzia non assicura il mantenimento dei posti di lavoro ma solo l'esercizio di uno strumento transitorio.
L'effetto del taglio del 30 % del volume dell'attività formative provocherà un ulteriore esubero di personale pari a circa 2000 unità che si sommano ai 650 succitati. Per l'effetto congiunto dell'applicazione del parametro unico e del taglio del 30%, dei 2650 esuberi previsti, a legislazione vigente, il fondo di garanzia, istituito con l'art. l32 della L. R. 4/2003 potrà accogliere solamente i costi del personale assunto entro 31/12/2002, provocando, di fatto, la collocazione a zero ore e a zero euro di tutti i lavoratori che hanno un assunzione compresa tra il 31/12/2002 e il 31/12/2008. Ancorché il fondo di garanzia venisse finanziato (con aggravio sul bilancio regionale) ed i benefici estesi al personale di cui sopra, dopo l'assistenza al reddito per 5 anni i lavoratori con "debito previdenziale" superiore ad anni 5 verrebbero espulsi dal sistema.
La modifica non ben chiara del dispositivo concernente I'utilizzo del Fondo di garanzia, causerebbe un conseguente certo aggravio di spesa a carico del bilancio della Regione.
Per gli Enti sottoposti a procedura di revoca dell'accreditamento si prevede un'ammissione con riserva facendo ricorso ad argomentazioni tecnico-giuridiche non chiare.
La situazione di precarietà che così si è venuta a creare, viene ulteriormente aggravata dal ritardo nell'attuazione del protocollo d'intesa del 4/l1/20l0 riguardante i servizi formativi/sportelli multifunzionali per i quali permane ancora un congruo numero di lavoratori in esubero da ricollocare e resta ancora da definire l'esigibilità di istituti contrattuali come la malattia, maternità, congedi matrimoniali e permessi sindacali. Per la copertura dei costi di tali istituti, per i quali l'Autorità di Gestione pro-tempore non ne prevedeva l'ammissibilità a rendicontazione di fondi FSE e PAR-FAS, l'Assessore alla Famiglia si era impegnato ad istituire idoneo capitolo di bilancio. Tale problematica esploderà anche nell'ambito del PROF qualora cofinanziato con risorse a valere sul FSE e non è trattata nell'accordo quadro sulla "buona formazione"
PER SAPERE:
Se non ritengano urgente ripristinare il rispetto del quadro normativo vigente ed a rendere coerente gli atti e i provvedimenti adottati dall'Assessore e dal Dirigente Generale del Dipartimento Istruzione, anche in ordine al PROF 2011, alla delibera di Giunta n.350 del 4/10/2010.
Se non ritengano opportuno prevedere, per gli Enti in sofferenza inseriti nel PROF 2011 con riserva o che hanno avuto congelata la propria posizione, l'immediata attivazione di un tavolo permanente nel quale definire un percorso certo per la garanzia occupazionale e contemporaneamente la nomina di un funzionario delegato che provveda all'avvio delle attività ed alla immediata erogazione delle retribuzioni, fatte salve le conclusioni delle procedure di revoca dell'accreditamento già avviate dal competente Dipartimento.
Se non ritengano utile, per tutte le retribuzioni maturate e non erogate al 31/12/2010, emanare un provvedimento che garantisca l’integrazione dei finanziamenti già erogati, per la spesa del personale, anche con le economie reiscritte in bilancio ai sensi dell'art. 9 della L. R. 21/2007.
Se non ritengano che la soppressione della Commissione regionale per l'Impiego, proposta in finanziaria, sia un modo surrettizio di eludere ogni forma di controllo delle parti sociali, senza, di contro, realizzare un più efficiente governo delle problematiche afferenti al lavoro ed alla formazione professionale.
Palermo lì 30 aprile 2011VINCIULLO
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