mercoledì 11 maggio 2011

FORMAZIONE: PROSEGUE ESAME TESTO, MA I SOLDI DOVE SONO?

Prosegue al Parlamento Siciliano, con corsia preferenziale, l’iter del disegno di legge n.720/A recante: “Norme in materia di formazione professionale”.
Il testo, firmato – bipartisan – dai componenti della Commissione “Cultura, formazione e lavoro (V)” dell’ARS, è stato esaminato ed approvato, dalla stessa, nella Seduta n.212 del 10 maggio 2011 e deliberato per l’invio al Comitato per la qualità della legislazione.
Stamane, il testo del ddl 720/A sarà esaminato dalla Commissione bilancio e programmazione ai sensi dell’art.65, ultimo comma, del Regolamento Interno all’ARS, giusto Foglio Notizie n.130 dell’11/05/2011. Alle ore 15,30 il ddl 720/A sarà esaminato dal Comitato per la qualità della legislazione, come da Foglio Notizie n.62 dell’11/05/2011.
Nel corso della Seduta Pubblica n.253, il testo del ddl n.720/A dovrebbe essere annunziato per l’esame definitivo, il che significherebbe che, in attuazione del Regolamento assembleare, i parlamentari avrebbero almeno 48 per poter presentare emendamenti al testo.
Testo che presumibilmente sarà discusso la prossima settimana a Sala D’Ercole nell’articolato e votato nel complesso. Cosa ci consegnerà il Parlamento, lo sapremo entro la fine del mese di maggio. Il Testo presentato dall’Assessore Centorrino, snello e dimagrito – così come esitato dalla V^ Commissione - , punta sul funzionamento del Fondo di garanzia previsto dall’art.132 della legge regionale 16 aprile 2003, n.4, che viene esteso anche al personale non docente ed impegnato, non solo negli interventi formativi, ma anche nei servizi formativi e di orientamento e nell’obbligo di istruzione, assunto al 31/12/2008. Il Fondo, prevede il testo elaborato da Centorrino, debba alimentarsi con i de finanziamenti e con le somme annualmente non utilizzate nel PROF.
Il fondo di garanzia, secondo le previsioni contenute nel testo del ddl 720/A dovrà essere utilizzato anche per gli interventi di accompagnamento alla fuoriuscita del personale di cui all’art.132 della l.r. n.4/2003. Restiamo fortemente critici sull’operato di Centorrino – dichiara Giuseppe Messina, Responsabile Dipartimento politiche economiche e formative di UGL Sicilia - che rimane parziale, incerto e non garantisce copertura retributiva e contributiva ai lavoratori, in aperta violazione con la vigente normativa regionale. I tentativi di modificare Delibere di Giunta, o inventarsi altri strumenti, accordi o chissà che, fanno solamente perdere occasioni su occasioni per mettere un punto a questo gioco al massacro. Non si prevedono somme aggiuntive a copertura del Fondo di garanzia né regionali, né nazionali – sottolinea Messina - che dovrebbe servire per coprire tutto e tutti, 6 milioni di euro è solo un appostamento da considerare “per pro memoria”, dato che ne occorrono almeno 60 milioni di Euro per ognuno dei cinque anni di durata massima della copertura retributiva e lavorativa dei lavoratori posti in mobilità (60 mesi). In siffatto scenario diviene assai difficile per Centorrino e Albert attuare il progetto di chiusura del settore per trasferire tutte le attività sui fondi comunitari, tagli programmati e condivisi a seguito della sottoscrizione dello strumento-tagliola denominato “accordo quadro per la buona formazione”. I lavoratori, spazientiti ed inviperiti, attendono da cinque mesi le retribuzioni (ORAMAI UN MIRAGGIO), le spettanza pregresse, le quote di versamenti a valere sul TFP per le retribuzioni maturate ed attese, ma siamo sicuri che l’Amministrazione Attiva con il suo “NON FARE” perpetri un reato sull’altro?
Perché non si comprende, per esempio, come mai da un lato Centorrino spedisca migliaia di lavoratori nel Fondo di garanzia e dall’altro non abbia contestualmente previsto nel Piano regionale dell'offerta formativa 2011 appositi interventi di aggiornamento, di qualificazione, di riqualificazione e/o di riconversione dei soggetti medesimi, nonché l'inserimento negli sportelli multifunzionali ove necessario (comma 3 art.132 della l.r.4/2003).
La posizione di Ugl Sicilia, con coerenza e trasparenza, sulla manovra del governo regionale nel settore della formazione professionale, resta chiara e critica – sostiene Giovanni Condorelli, Segretario regionale. E’ da mesi che martelliamo l’opinione pubblica e la stampa circa il fallimento della politica riformatrice di Centorrino, che ad oggi non ha avviato le attività formative, creando un danno alle famiglie di migliaia di allievi; attività che peraltro non hanno più senso se avviate a giugno per chiudersi a ottobre, quale qualità del servizio erogato, quale qualifica spendibile per il discende. Valutiamo tutti con grande senso di responsabilità – tuona Condorelli – la possibilità di sospendere le attività per quattro mesi (tra cui agosto), aggiornando il personale per riutilizzarlo con l’avvio del Piano triennale. Non sono mai mancate le proposte di Ugl, il fatto è che qualcuno le avrebbe dovuto recepire, in un confronto leale e costruttivo.
L’azione politico-sindacale è stata condotta dai nostri uffici senza sosta, sia in fase precedente l’approvazione della finanziaria che in questi giorni a seguito della scrittura di un DDL di settore da parte del governo regionale. A tal uopo, abbiamo scritto e riscritto diversi emendamenti – chiarisce il Segretario Regionale di Ugl in Sicilia - e chiesto ai gruppi parlamentari all’ARS di sostenerli per la discussione in Aula della prossima settimana, dove contiamo di far emendare il testo del ddl 720/A. Siamo per la garanzia reale ed il sostegno alle ragioni dei lavoratori della formazione professionale che passano dalla riassegnazione delle ore, degli enti cui sia stato revocato l’accreditamento, affidandone l’esecuzione ad Enti, aziende e società che costituiscano diretta emanazione della Regione, con l’utilizzo delle risorse già programmate nel PROF e del personale, già destinato allo svolgimento dei progetti stessi, posto in posizione di comando. Siamo per l’introduzione di una norma che assicuri agli allievi-destinatari la continuità del servizio attraverso il regolare svolgimento delle attività programmate per mezzo di un funzionario all’uopo delegato dall’Assessore regionale dell’istruzione e formazione professionale. Siamo per la regolare tenuta del DURC ed abbiamo presentato un testo di emendamento che introduce un meccanismo di pagamento – da erogare ogni trimestre agli enti accreditati e con attività programmate e finanziate - della quota del finanziamento corrispondente a quella necessaria al pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dei lavoratori. Siamo per il superamento dell’empasse dovuto a cinque mesi senza alcuna erogazione da parte dell’A.A. che ha messo in ginocchio le casse degli Enti gestori la formazione professionale, ex l.r.24/76, in merito alla regolare tenuta del DURC, attraverso una norma che, se introdotta, riconduce la validità del Documento Unico all’ultima erogazione delle percentuali di finanziamento. Non si parla più di ruolo unico ad esaurimento in favore dei lavoratori assunti al 31/12/2008, strumento che avrebbe realmente bloccato la spesa e la platea di lavoratori, oltre che la disdicevole pratica di avvalersi di personale assunto con contratto atipico.
Altro che qualificata riforma della formazione professionale, - se si registrano centinaia di nuove assunzioni nel primo quadrimestre del 2011. Siamo anche per la tracciabilità del pagamento del documento di Regolarità contributiva da parte degli Enti gestori, serve chiarezza non caos.
Il sistema della formazione professionale è oggi messo a rischio – conclude Condorelli - da una incapacità evidente se non addirittura voluta, dell’A.A. di ritardare l’avvio del PROF per mezzo di una sequela di meri errori materiali che hanno ingessato gli uffici di via Ausonia, peraltro invasi da esperti e tecnici esterni tutti del Nord, chiamati a sostituirsi nel lavoro (rendicontazione, programmazione, verifiche, monitoraggio, etc.) la dirigenza regionale, fatta fuori inspiegabilmente.
Palermo, 11 maggio 2011





1 commento:

  1. Preparate una denuncia alla magistratura delle omissioni e dei reati commessi dalla pubblica amministrazione. Credo che gli operatori non rifiuteranno di apporre la loro firma

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