lunedì 4 aprile 2011

FP: A CHE GIOCO GIOCHIAMO?


Diversi Enti Gestori operanti nel territorio siciliano hanno già avviato processi di mobilità in barba all’accordo quadro in itinere tra il Governo regionale, l’A.A. e le OO.SS. La stranezza è che le tradizionali sigle sindacali si sono prestate con solerzia ad avviare esami congiunti ex L.223/91 con taluni Enti consolidando il convincimento che il sistema della formazione professionale è in crisi e che misure alternative finalizzate a scongiurare il licenziamento del personale non ve ne siano.
Allora, è opportuno chiedersi: a cosa servirà l’accordo quadro? A cosa è servito riunirsi per mesi e mesi a tavoli tecnici o politici se poi al primo richiamo dei soliti Enti gestori si avviano le procedure di mobilità?
A cosa servono i corredi normativi a tutela dei lavoratori se poi vengono disattesi gli stessi articoli a garanzia della salvaguardia dei posti di lavoro dagli Enti Gestori con il compiacimento anche delle OO.SS.?
A cosa serve mobilitare il personale della formazione professionale mentre ci si siede per stabilirne i licenziamenti?
Che la formazione professionale sia entrata in un vortice di non ritorno è chiaro a tutti ma che si avviino processi di mobilità e licenziamento dei lavoratori ancora prima di avviare le stesse attività appare come una condanna a morte.
Diversi Enti Gestori hanno fortemente sponsorizzato il parametro unico inneggiando alla moralizzazione del settore, così come alcuni Enti gestori di ispirazione squisitamente sindacale hanno alzato barricate a favore dell’introduzione del parametro unico per poi avviare per primi il processo di licenziamento del personale.
Che il parametro unico sia necessario non ci sono dubbi ma che si sarebbero dovuti individuare ed introdurre strumenti di sostegno al reddito ex ante a nostro avviso appare scontato.
I dubbi sono diversi e tutti indirizzati verso una realtà artefatta appositamente per il raggiungimento di chissà quali finalità politiche, sindacali e aziendali affossando la dignità dei lavoratori, lasciati in balìa all’amaro destino.
Anche nel sistema della formazione professionale in Sicilia la componente debole di un rapporto di lavoro è destinata ad un tragico destino.
In tutto questo Ugl Scuola ha la sola colpa di difendere i diritti dei lavoratori contro tutto e contro tutti.
E’ chiaro a tutti che noi ci teniamo le nostre colpe ( se colpe sono) perché ci ostiniamo a difendere il posto di lavoro dei lavoratori della formazione professionale, rifiutando aprioristicamente ogni forma di ricatto verso i lavoratori, attraverso la nostra azione coerente e chiara, posta in essere, giorno dopo giorno, con proposte normative e tecniche, idee, osservazioni e manifestazioni di protesta.
Altri tentano di delegittimare il nostro operato con ammiccamenti, imboscate e tradimenti, ma noi andiamo avanti consapevoli del nostro operato e affezionati all’idea che: «Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui.» (E. Pound).

Nessun commento:

Posta un commento