sabato 9 aprile 2011

LETTERA APERTA AI LAVORATORI ED ALLE ISTITUZIONI

FORMAZIONE PROFESSIONALE SICILIA: 
PREDA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Molti si chiedono, da qualche giorno, come mai si possano perdere le coordinate decisionali in un settore fin troppo guidato da norme comunitarie nazionali e regionali che abbisogna solamente di una volontà politica che metta a frutto le scelte dettate dal ruolo di responsabilità.
Le scelte anche quelle che fanno male sono tali solo quando vengono poste in essere.
Oggi si registra un impazzimento senza precedenti, ognuno si muove senza un se e senza un ma! Abbiamo assistito negli ultimi mesi invece al lancio di proclami, slogan, dichiarazioni ad effetto con conseguente stratificazione dei fattori critici del sistema F.P. radicati in decenni di scelte politiche e di governo finalizzate a posizionare – dentro l’alveo di una potestà primaria mal valorizzata – una platea sempre più vasta di operatori da impegnare in attività formative, di orientamento ed accompagnamento.
Nei giorni scorsi abbiamo registrato l’impazzimento generale di tutti, il Presidente Lombardo che ha scelto il silenzio sulla vicenda della formazione, Centorrino che persevera a proclamare che nessuno dei circa 8 mila lavoratori (cifra che non ha mai trovato pace che altalena tra i 20.000 assunti ed i 5.500 certificati dal DDG. 1044) finirà in mezzo alla strada mentre le sigle sindacali storiche – quelle titolari di un divino ruolo di picchettatori del sistema – corrono a far valere la prerogativa storica di interpreti dei processi di mobilità (anticamera del licenziamento definitivo).
Il confronto tra due parti comporta la necessità di produrre sforzi comuni per individuare contenuti sui quali tutti convergere in unica comune decisione. Il punto è che non sempre l’approccio è dichiaratamente solidaristico ed i ruoli si sono miscelati emettendo risultati non sempre comprensibili rispetto alla garanzia di oggettivi interessi generali. O almeno la storia delle responsabilità degli ultimi trent’anni di governo della formazione professionale ci ha maliziosamente riversato con veemenza negli ultimi mesi.
In tempi di vacche grasse non si ha tempo di pensare ma quando manca il mezzo di scambio per la serenità familiare tutto diventa sospettoso e la caccia al responsabile si sostituisce ai pic-nic domenicali.
Tutti sono alla caccia di tutti, il Parlamento si prepara al colpire il Governo sul terreno più congeniale come quello della “Finanziaria”, il governo della Regione che mostra i muscoli con il silenzio dell’agire e il non governo come esempio di governo sulla materia formazione professionale. Ed i sindacati?
Divisi, divisi più che mai! Ma qualcosa non quadra. In una trama da accattivante film giallo manca l’attore protagonista: il lavoratore.
Ma chi sta pensando ad i lavoratori ed al dramma di vivere per non vivere?
Ed allora abbiamo provato a dare un senso a questo impazzimento generale che, per esempio, si registra allorquando Albert – il tecnico del Nord assunto per “ripulire” – parla di accordo quadro e di buona formazione (qualcuno dovrebbe provare a svegliarlo ed informarlo che siamo in Sicilia dentro un cortometraggio dal titolo “DRAMMA SOCIALE”), rinvenendo le cause nella PRIMAVERA. E’ oramai risaputo del profondo effetto del tempo sull’uomo che si sostanzia nella funzione che esso ha sulla sua vita individuale influenzando il suo organismo, la sua volontà e le sue emozioni.
Gli studi scientifici approfonditi sull'argomento dimostrano che in numerosi casi – come nella primavera - la correlazione è chiara e nettamente biologica. Per esempio, il tempo variabile dell’inizio della primavera è apportatore di raffreddori come di scompensi e temporanee modificazioni del comportamento che incide anche sui livelli decisionali.
Ma alcuni esperti ritengono che il tempo possa influenzare l’uomo in più complessi, oscuri e impressionanti modi.
Sin dal tardo XIX secolo quando cominciarono a essere organizzati gli studi degli effetti dell’ambiente sulla personalità, la scienza ha accertato la dipendenza tra tempo e comportamento umano.
Ed allora, oltre al danno la beffa per il lavoratori della formazione professionale privati del diritto alla retribuzione già ampiamente maturata.
Non solo la cattiva gestione amministrativa, il governo regionale imballato, Albert confuso, funzionari allo sbando con il pericolo della responsabilità per danno erariale ma anche l’ingresso della primavera che ha ingenerato nelle menti di coloro che dovrebbero decidere perversi effetti che stanno incidendo temporaneamente sul comportamento e conseguentemente sul livello decisionale.
Noi di Ugl Scuola, alla fine, in siffatto scenario ci guardiamo intorno per capire dove sta la nostra responsabilità e registriamo che almeno con chiarezza ed alla luce del sole abbiamo deciso di essere Sindacato di trincea, che adotta come arma di lotta quella di stare in piazza e per strada vicino ai lavoratori.
Diverse sono state le iniziative di protesta attraverso diverse manifestazioni organizzate per sensibilizzare opinione pubblica, politica, governo regionale e nazionale ma anche forze dell’ordine al dramma del lavoro senza stipendio.Un contratto cioè stipulato tra Ente Gestore e lavoratore che poi non viene rispettato da una delle due parti: l’ente.Se questa è aperta violazione del CCNL (tanto richiamato dalle OO.SS storiche quando serve per poi dimenticarlo chissà perché) dovrebbe significare la perdita di uno dei requisiti per il mantenimento dell’accreditamento. Ed allora cosa fare? E se poi si pensa all’A.A. che ritarda la produzione di decreti e circolari, che insabbia documenti e certificazioni, che riconosce errori nella produzione di atti, cosa dovrebbe significare? Be’ qualcuno azzarda che anche l’A.A. ed il governo regionale sono in aperta violazione di regole costituzionali e del diritto garantito. Ma i più eretici si spingono oltre richiamando la violazione da parte del Governo della Regione e dell’A.A. delle regole poste a base del diritto naturale. Quindi il CAOS.
Auspichiamo che gli effetti del clima possano calmierare le menti più sopraffine, quelle che giocano un ruolo decisionale sulle sorti della formazione professionale in Sicilia, le quali – liberate dagli effetti della primavera – possano in pochissimo tempo definire i percorsi per un ridisegno del sistema formativo in Sicilia.
Invero il rischio è quello di ritrovarci risucchiati dentro una lotta senza confini dell’Uomo contro se stesso e dove l’influenza dei più potenti produrrà il solo dominio di adulatori, servi e speudo-affaristi (Wahrammer, IL CAOS), consegnando alla Sicilia ed alle future generazioni l’ennesima sconfitta. Una catena di eventi non controllati – conosciuta come butterfly effect (Edward Lorenz) – è quanto di più verosimile possa accadere nei prossimi giorni se non si agisce ed in fretta.

f.to
dott. Messina Giuseppe
Coordinatore Nazionale
UGL SCUOLA
Cassio: Quanti secoli venturi vedranno rappresentata
da attori questa nostra grandiosa scena in regni
ancora non nati, e in linguaggi non ancora inventati!
(Giulio Cesare, atto III, scena I)
%%%%
Bisogna avere ancora un caos dentro di sé
per partorire una stella danzante
(Friedrich Nietzsche)

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