Prosegue la pirandelliana rappresentazione della realtà ed il sistema della formazione professionale in Sicilia registra un ulteriore passo indietro che sgretola la credibilità di un settore strategico per l’attività istituzionale della Regione siciliana, danneggiando più di 9 mila famiglie di lavoratori, costrette a continuare a masticare amaro.
Non sono luoghi comuni – dichiara Giuseppe Messina di Ugl Sicilia - ma è la rispondente verità circa l’impazzimento di alcuni attori del sistema che falsando la realtà, attaccano frontalmente il sistema con il precipuo fine di raccogliere cocci, di qua e di là, per mero interesse “uti singuli”, in barba alla capacità di saper rappresentare le vere necessità di una collettività di Enti formativi in seria difficoltà finanziaria, che oggi più che nel passato hanno necessità di chiarezza.
Serve una vera riforma che attui una politica di contenimento della spesa regionale, regolarizzi i debiti accertati verso gli Enti formativi e innovi il sistema valorizzando gli operatori e riqualificando il settore verso un modello elastico, di qualità, fondato sui principi di efficacia ed efficienza.
Diciamo pure la verità – prosegue il Responsabile delle politiche economiche e del lavoro di Ugl Sicilia – Forma Sicilia, con una nota, in pari data, incomprensibile e gravosa nel contenuto, attacca una O.S. adducendo a falsità che sarebbero state dichiarate dal proprio dirigente sindacale di categoria, al quale va la nostra totale solidarietà. Ci dissociamo, pertanto, dal contenuto della nota de quo.
Invero, le falsità si rinvengono proprio dalla lettera a firma del Presidente il quale, parlando a nome di tutti gli Enti Associati e quindi di ACLI, ANFE, CEFOP, EFAL-MCL, ENAIP, IRIPA, IAL-CISL, sostiene la tesi che andavano approfondite le problematiche connesse all’avvio delle attività degli Sportelli Multifunzionali e nello specifico le perplessità in ordine all’applicazione dell’istituto del “distacco” oltre che la compatibilità con le procedure FSE.
Si tratta, evidentemente, di aspetti superabili, e per certi versi già ampiamente superati, trattandosi di questioni non nuove ma risapute rispetto ad un inter che ha impiegato oltre un anno per giungere all’avvio delle attività nel rispetto dei contenuti degli Avvisi nn.1 e 2, già conosciuti.
A ciò occorre aggiungere uno scientifico atteggiamento, formalizzato dai presidenti di Forma Sicilia e Cenfop, in sede di riunione dello scorso 15 settembre, allorquando, chi vi scrive ne era presente ed ha abbandonato i lavori unitamente al rappresentante della O.S. citata nella nota Forma, adducendo a pretestuosi motivazioni di ordine politico, legati all’imminente varo del governo-quater; gli stessi hanno ingessato i contenuti della bozza di accordo, peraltro definita dalle OO.SS. per la parte di competenza, evidenziando, a parere della scrivente O.S. Confederale e firmataria delle Linee Guida del 29/09/2009, un chiaro interesse a rallentare la procedura che avrebbe portato alla sigla dell’accordo regionale.
Ragioni di opportunità ed il rispetto del principio di continuità dell’azione amministrativa, che peraltro trova fondamento negli ambienti assessoriali pronti a sedersi al tavolo per la condivisione del testo, avrebbero dovuto spingere responsabilmente Forma Sicilia e Cenfop a contribuire ad accelerare gli eventi.
L’atteggiamento datoriale – conclude Messina – dal nostro angolo visuale è pregiudizievole per gli effetti che potrà produrre la mancanza di un accordo dopo l’1 ottobre.
Stentiamo a credere che compattamente tutti gli enti datoriali associati a Forma Sicilia abbiano potuto condividere un testo di siffatta portata, pur tuttavia Ugl Fp Sicilia denuncia tutto il proprio disagio rispetto ad una questione gonfiata magistralmente che danneggia la chiarezza del confronto tra le parti sociali, prima ancora che con l’Amministrazione regionale e del quale ciascun Ente associato dovrà responsabilmente assumersi la propria dose di responsabilità.
Noi di Ugl Sicilia escludiamo con forza l’insistente idea che circola da qualche giorno anche in ambienti istituzionali che esista una spietata regia volta a distruggere il sistema, o parti di essa, per modellare sulle macerie un nuovo modello clientelare e spregiudicato che condannerebbe “a morte certa” non solo la formazione professionale in Sicilia ma anche i lavoratori e le famiglie delle decine di migliaia di allievi disorientati rispetto al teatrino lobbistico delle ultime settimane.
Siamo pronti ad un confronto serrato ma costruttivo per compiere un passo in avanti per il bene del sistema e per la salvaguardia dei lavoratori, disorientati da un futuro senza futuro.
Chiederemo al Governo della Regione di assumersi in toto la responsabilità di contribuire a sostenere - con chi ci sta - il salvataggio del sistema formativo siciliano varando un piano industriale serio, credibile e se serve austero che salvaguardi, però, i posti di lavoro e la professionalità acquista dagli operatori.
Non è più tempo delle polemiche e delle alchimie, la Sicilia rischia di affondare su se stessa e sulle proprie debolezze.
Non sono luoghi comuni – dichiara Giuseppe Messina di Ugl Sicilia - ma è la rispondente verità circa l’impazzimento di alcuni attori del sistema che falsando la realtà, attaccano frontalmente il sistema con il precipuo fine di raccogliere cocci, di qua e di là, per mero interesse “uti singuli”, in barba alla capacità di saper rappresentare le vere necessità di una collettività di Enti formativi in seria difficoltà finanziaria, che oggi più che nel passato hanno necessità di chiarezza.
Serve una vera riforma che attui una politica di contenimento della spesa regionale, regolarizzi i debiti accertati verso gli Enti formativi e innovi il sistema valorizzando gli operatori e riqualificando il settore verso un modello elastico, di qualità, fondato sui principi di efficacia ed efficienza.
Diciamo pure la verità – prosegue il Responsabile delle politiche economiche e del lavoro di Ugl Sicilia – Forma Sicilia, con una nota, in pari data, incomprensibile e gravosa nel contenuto, attacca una O.S. adducendo a falsità che sarebbero state dichiarate dal proprio dirigente sindacale di categoria, al quale va la nostra totale solidarietà. Ci dissociamo, pertanto, dal contenuto della nota de quo.
Invero, le falsità si rinvengono proprio dalla lettera a firma del Presidente il quale, parlando a nome di tutti gli Enti Associati e quindi di ACLI, ANFE, CEFOP, EFAL-MCL, ENAIP, IRIPA, IAL-CISL, sostiene la tesi che andavano approfondite le problematiche connesse all’avvio delle attività degli Sportelli Multifunzionali e nello specifico le perplessità in ordine all’applicazione dell’istituto del “distacco” oltre che la compatibilità con le procedure FSE.
Si tratta, evidentemente, di aspetti superabili, e per certi versi già ampiamente superati, trattandosi di questioni non nuove ma risapute rispetto ad un inter che ha impiegato oltre un anno per giungere all’avvio delle attività nel rispetto dei contenuti degli Avvisi nn.1 e 2, già conosciuti.
A ciò occorre aggiungere uno scientifico atteggiamento, formalizzato dai presidenti di Forma Sicilia e Cenfop, in sede di riunione dello scorso 15 settembre, allorquando, chi vi scrive ne era presente ed ha abbandonato i lavori unitamente al rappresentante della O.S. citata nella nota Forma, adducendo a pretestuosi motivazioni di ordine politico, legati all’imminente varo del governo-quater; gli stessi hanno ingessato i contenuti della bozza di accordo, peraltro definita dalle OO.SS. per la parte di competenza, evidenziando, a parere della scrivente O.S. Confederale e firmataria delle Linee Guida del 29/09/2009, un chiaro interesse a rallentare la procedura che avrebbe portato alla sigla dell’accordo regionale.
Ragioni di opportunità ed il rispetto del principio di continuità dell’azione amministrativa, che peraltro trova fondamento negli ambienti assessoriali pronti a sedersi al tavolo per la condivisione del testo, avrebbero dovuto spingere responsabilmente Forma Sicilia e Cenfop a contribuire ad accelerare gli eventi.
L’atteggiamento datoriale – conclude Messina – dal nostro angolo visuale è pregiudizievole per gli effetti che potrà produrre la mancanza di un accordo dopo l’1 ottobre.
Stentiamo a credere che compattamente tutti gli enti datoriali associati a Forma Sicilia abbiano potuto condividere un testo di siffatta portata, pur tuttavia Ugl Fp Sicilia denuncia tutto il proprio disagio rispetto ad una questione gonfiata magistralmente che danneggia la chiarezza del confronto tra le parti sociali, prima ancora che con l’Amministrazione regionale e del quale ciascun Ente associato dovrà responsabilmente assumersi la propria dose di responsabilità.
Noi di Ugl Sicilia escludiamo con forza l’insistente idea che circola da qualche giorno anche in ambienti istituzionali che esista una spietata regia volta a distruggere il sistema, o parti di essa, per modellare sulle macerie un nuovo modello clientelare e spregiudicato che condannerebbe “a morte certa” non solo la formazione professionale in Sicilia ma anche i lavoratori e le famiglie delle decine di migliaia di allievi disorientati rispetto al teatrino lobbistico delle ultime settimane.
Siamo pronti ad un confronto serrato ma costruttivo per compiere un passo in avanti per il bene del sistema e per la salvaguardia dei lavoratori, disorientati da un futuro senza futuro.
Chiederemo al Governo della Regione di assumersi in toto la responsabilità di contribuire a sostenere - con chi ci sta - il salvataggio del sistema formativo siciliano varando un piano industriale serio, credibile e se serve austero che salvaguardi, però, i posti di lavoro e la professionalità acquista dagli operatori.
Non è più tempo delle polemiche e delle alchimie, la Sicilia rischia di affondare su se stessa e sulle proprie debolezze.
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