martedì 1 luglio 2008

FORMAZIONE PROFESSIONALE AL COLLASSO




In tempi non sospetti questa O.S. ha rappresentato le condizioni in cui versa la Formazione Professionale a seguito della gestione clientelare alla quale è sottoposta dal settore politico e non solo. Proprio in questi giorni, in modo ufficiale, si è cominciato a parlare della grave situazione di alcuni Enti di Formazione che operano da qualche decennio in Sicilia.
A questo punto ci si chiede per quale motivo si parla soltanto adesso del dissesto finanziario di alcuni Enti, quando già da almeno cinque anni tutti sapevano che i debiti accumulati, per oltre dieci milioni di euro, erano la consequenziale risultante di un perverso sistema clientelare fondato sul meccanismo delle assunzioni, unico strumento per garantire agli Enti coinvolti e in difficoltà economica, l’ottenimento della famosa “integrazione” dal politico di turno con il “placet” del sindacalista attento e partecipativo alle dinamiche di assunzioni. E che dire della burocrazia regionale? Mentre il sistema procreava il “mostro debitorio” l’Amministrazione centrale e periferica che faceva? Quali aggiustamenti ha posto in essere per invertire il perverso sistema che per diversi anni ha danneggiato il personale della formazione al quale non è stato versato il trattamento di fine rapporto? E che dire poi, dell’aumento inverosimile di previsioni finanziarie per coprire il fabbisogno della formazione professionale in Sicilia, stante poi al non garantire, a causa della scarsità delle risorse nel Bilancio regionale, che la stessa integrazione concordata venisse decretata all’Ente al quale era stata promessa a seguito degli impegni assunti in termini di assunzione. E’ ovvio che al momento giusto tutti scendono dalla carrozza e lasciano il cocchiere da solo. In termini pratici, mentre tutti hanno chiesto assunzioni, a nome personale o del politico di turno o dell’alto dirigente, adesso tutti dicono che la Formazione Professionale non serve a niente ed è “ una macchina mangiasoldi “, così come dice in prima pagina il giornale di Sicilia di oggi 1 luglio 2008. E poi si scende in piazza per denunciare il dissesto degli Enti?
E’ una ingiusta assurdità raggirare la buona fede e le difficoltà economiche dei lavoratori !
Le responsabilità appartengono a tutto il sistema, nessuno escluso!
Nessun Ente di formazione può arrivare a registrare milioni di debiti in tanti anni se non a causa di un perverso sistema che ne alimenta e ne foraggia il meccanismo.
E che dire dei Sindacati che hanno partecipato sinora a tutti i Tavoli di concertazione regionali da trent’anni a questa parte nonché a tutte le trattative aziendali di secondo livello? Nessuno può esimersi dalla responsabilità per aver creato un “mostro debitorio” che oggi vede coinvolti molti Enti storici; gli stessi che hanno contribuito a garantire nei decenni una formazione professionale di qualità con enormi sacrifici e con il grande senso di responsabilità nel rispetto delle regole, anche di quelle non scritte.
La nostra O.S., che si è affacciata da poco al settore, ritiene che la Formazione Professionale vada gestita in modo serio da parte di tutti quegli Enti che hanno le carte in regola, mentre gli Enti che non hanno più le condizioni per poter gestire debbono lasciare, favorendo da parte dell’Assessore, il passaggio diretto e immediato di tutto il personale verso altri Enti economicamente sani. E per giungere a questo occorre bloccare il perverso sistema assunzioni – integrazione - assunzioni, ristrutturando quegli Enti che sono stati imbavagliati dal circolo vizioso, prima ancora di dare fiducia a nuovi Enti che si sono affacciati negli ultimi anni nel settore della formazione professionale e perciò privi della solidità necessaria a garantire un futuro di qualità all’intero comparto.
In data 27 marzo avevamo scritto che la triplice sindacale preferisce fare chiasso e suscitare clamore su fatti inconsistenti sotto l’aspetto sindacale, forse per distrarre gli Operatori da quelli che sono fatti veramente importanti e determinanti per tutto il settore della F.P.. A tal proposito avevamo citato che il 19 marzo u.s. era stata convocata da parte di un Ente la triplice, per discutere di passaggi di livello riferiti ad operatori figli d’arte, ed inoltre di passaggi di livello di operatori con qualifica di Integratori, inquadrati al quinto livello dal CCNL, ma la triplice aveva chiesto all’Ente di effettuare il passaggio al sesto.
Oppure che dire di assunzioni effettuate, negli ultimi 15 giorni, in Enti di formazione con una preoccupante esposizione debitoria, mentre si organizzano i sit-in e le giornate di agitazione del personale davanti l’Assessorato regionale al lavoro?
Allora avevamo scritto: perché agli operatori che non hanno “Santi in paradiso” e che chiedono un passaggio di livello viene risposto che non c’è “ la copertura finanziaria “ mentre per altri si trova sia “la copertura che il lenzuolo “, e le regole sono rigide per i primi mentre sono molto flessibili e duttili per i secondi? Avevamo aggiunto: a cosa può portare tutto ciò se non alla chiusura degli Enti ed a un collasso del sistema della formazione professionale. E’ da ciechi non vedere quello che sta succedendo intorno al settore, non è possibile che nessuno dei soggetti in questione si sia accorto che sono stati finanziati una miriade di nuovi enti pur non avendo i requisiti, togliendo spazi agli enti esistenti sul territorio e in possesso di requisiti corroborati da decenni di attività esplicata in prima linea a garanzia dei livelli occupazionali e di una certa qualità del servizio erogato. Dove si troveranno i soldi per quegli enti che si trovano in difficoltà a causa del circolo vizioso delle assunzioni proposte da politici o sindacalisti di turno? Com’è possibile che nessuno presta attenzione agli organi di stampa nazionali e regionali che ogni mese dedicano un servizio ( in negativo ) alla formazione e ai suoi operatori, non ultimo l’articolo pubblicato da Repubblica del 29 giugno u.s.? Bisogna smetterla di considerare gli Operatori della Formazione Professionale “Figli di un Dio minore ”, questo è possibile con poche operazioni, una di queste potrebbe essere sicuramente il distacco degli emolumenti del personale da tutte quelle forme ricattatorie che ai vari livelli si esprimono per tenerlo imbavagliato. Un’altra cosa che questo Sindacato chiede a gran voce è: “ il blocco temporaneo delle assunzioni” per permettere una riorganizzazione del settore, che parta da uno studio serio e approfondito dei punti di forza e di debolezza del settore, delle eccellenze e dei dissesti, per non far dire a famosi politici della scena nazionale che: su diecimila operatori del settore F.P. in Italia, il 50% si trova in Sicilia. Riteniamo che l’Assessore appena insediato possa avere un ruolo determinante nella ricerca di soluzioni che possano mettere la F.P. al centro dell’attenzione del mondo produttivo e del lavoro, ed è per questo che da subito chiediamo che venga effettuato una ricerca di mercato puntuale e veritiera sulle dimensioni reali della Formazione Professionale in Sicilia, come momento di partenza per il riordino, non solo giuridico ma anche economico-finanziario del settore, e diamo la nostra disponibilità a partecipare a tavoli tecnici per contribuire a ridare dignità agli operatori della F.P. e ad un settore strategico per il futuro dell’economia siciliana.


Di Giuseppe Messina Coordinatore regionale Enti Formativi - UGL SICILIA

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