venerdì 22 aprile 2011

Riceviamo e pubblichiamo

I lavoratori della Formazione Professionale dichiarano tutto il loro dissenso verso la politica intrapresa dall’Assessore Centorrino e dal Dirigente Generale Albert, perché continuano a non erogare le spettanze e mettono a rischio i loro posti di lavoro.


La protesta, sfociata nell’occupazione dell’Assessorato Regionale del Lavoro, in cui stanno convergendo tantissimi lavoratori per manifestare il loro malessere e le vessazioni ricevute, si protrarrà fino a quando non riceveranno risposta alle loro legittime istanze.

Le motivazioni, che stanno alla base dell’iniziativa estrema, provengono da due anni di particolare sofferenza. L’Amministrazione Regionale ha predisposto una programmazione che viene costantemente annunciata e pubblicizzata sui giornali, ma che, nostro malgrado, non ha prodotto alcun risultato utile, giova ricordarlo dal lontano aprile del 2009.

I lavoratori hanno visto siglare accordi alle OO.SS., che avevano rassicurato tutti sulle soluzioni sperate e una conclusione delle problematiche gravi, che stanno sostenendo i dipendenti della FP., entro il 31 dicembre 2010

Inoltre, hanno partecipato ad assemblee sindacali in cui i sindacati storici Cisl Scuola e Cigl avevano dichiarato che tutto si sarebbe sistemato e che si sarebbero in breve tempo percepito gli stipendi. Ma le cose non sono andate così.

A questo punto i lavoratori si sono riappropriati dei loro diritti ed hanno deciso di rivolgersi direttamente agli enti di formazione per rivendicare le loro spettanze, ma i datori di lavoro hanno più volte dichiarato di non avere percepito i finanziamenti dovuti, perché non erogati dall’Amministrazione Regionale.

Essi si sono recati, ancora, in assessorato ed incontrato l’Assessore alla Formazione Professionale, con il suo staff, ed il Dirigente Generale del settore i quali, a volte, hanno rassicurato che tutto sarebbe stato erogato dal dipartimento agli enti di formazione, a volte hanno dichiarato che gli enti di formazione avevano già percepito tutte le somme dovute e di andare dagli enti a rivendicare gli stipendi.

Insomma i lavoratori trasformati in “palle da tennis” ribalzati tra i datori di lavoro ed i rappresentanti dell’Amministrazione Attiva.

Poi è arrivato Peppe Messina ed il suo gruppo, tutti ragazzi come noi, che hanno detto tutta la verità e consegnatici i documenti abbiamo potuto leggerli sbugiardando le dichiarazioni dei Dirigenti Generali susseguitisi dal 2009 (ben cinque Dirigenti). Infatti l’Ugl ha fatto di tutto: assemblee informative in tutta la Sicilia, spiegazioni pubbliche dei documenti e consegna in copia di quelli più importanti, partecipazione ai tavoli di confronto con l’A.R. di un nutrito gruppo di operatori liberi, pubblicato nel loro blog con tempestività tutta la documentazione in discussione, raggiungibili telefonicamente sempre e comunque, ecc.

Il fondo si è toccato nella sottoscrizione di “pochi amici affini al PD” dell’accordo quadro per la buona amministrazione, in cui si sancisce il parametro unico che obbligherà gli enti a licenziare; il passaggio al regime della convenzione piuttosto che il sistema della sovvenzione, quindi non prevederanno più le integrazioni economiche per i dipendenti; il de-finanziamento degli enti di formazione che ad oggi rappresentano i nostri datori di lavoro; il piano finanziato al 70% del dovuto. Questi elementi porteranno gli enti di formazione alla chiusura, vedi Fondazione Cas di Alcamo. Una precisazione è dovuta non è che ai lavoratori interessa difendere gli enti di formazione, possono chiuderli TUTTI, ma devono stabilire preventivamente dove ricollocare il personale da domani. Si passerebbe, altrimenti, dal paradosso di non percepire da sei a quattordici mesi di stipendio in tutto il sistema, all’assurdo di rimanere senza lavoro.

L’Ugl Scuola (Messina ed il suo gruppo) ha detto no all’accordo quadro della Buona Formazione (quale?) ed ha immediatamente attivato una battaglia per pagare gli stipendi ai lavoratori e mantenete i livelli occupazionali. Il loro messaggio è più chiaro e più semplice, rispetto a logiche che non comprendono e che un sindacato dovrebbe contrastare.

Perché la Cgil e la Cisl hanno firmato l’accordo se sanno già che tutti gli enti di formazione hanno avviato le procedure di pre-licenziamento? Chi sta difendendo i lavoratori?

L’Ugl Scuola e la Uil Scuola hanno consegnato uno studio (confermato dagli enti di formazione) che, qualora si desse seguito a questo accordo, si produrrebbero circa 2500 unità in mobilità, senza stipendio da mesi: al danno la beffa.

Ieri in Piazza del Parlamento Regionale i rappresentanti dei sindacati, dopo essere stati ricevuti dalla Commissione Parlamentare Lavoro, hanno rappresentato che l’Assemblea Regionale Siciliana aveva espresso il proprio parere a favore dei lavoratori e che avrebbe prodotto una legge risolutiva nella prossima finanziaria in approvazione entro aprile.

Poi il dirigente generale, invece, sponte sua ha proseguito la presentazione di un piano al 70% pari a 194 milioni del deliberato dalla Giunta Regionale Siciliana del 28 dicembre 2010 n. 5146, che corrisponde invece a 262 milioni, ed ha chiesto un atto di responsabilità alla Cri, che a maggioranza l’ha approvato.

I lavoratori presenti sotto la sede della Commissione Regionale per l’impiego alla notizia della modifica della deliberazione di giunta n. 350/2010, legge di garanzia per il personale, e dell’approvazione del Prof 2011 al 70%, hanno perso il lume della ragione; alcuni sindacati avevano trovato un accordo contro i lavoratori tranne l’Ugl Scuola e la Uil Scuola.

Poi se qualcuno chiedesse oggi, ai liberi padri di famiglia lavoratori della Formazione Professionale, che credono ancora al loro lavoro e nella possibilità di percepire a fine mese uno stipendio, nel contesto socio-economico siciliano, la maggior parte risponderebbero con chi li sta difendendo, sta dicendo loro sempre la verità, rappresenta ai deputati regionali le loro istanze, dorme con loro in occupazione dell’assessorato, Noi stiamo con Peppe Messina e la sua squadra.

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