Repubblica Italiana
Assemblea Regionale Siciliana
XV Legislatura
RESOCONTO STENOGRAFICO
(Stesura provvisoria)
244ª SEDUTA
GIOVEDI’ 21 APRILE 2011
Presidenza del Vicepresidente Formica
A cura del Servizio Lavori d’Aula
Ufficio dei Resoconti
BENINATI. Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne fa facoltà.
BENINATI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio per l’opportunità che mi è stata data di intervenire su una situazione che in questo momento il Governo, forse, sta seguendo in parte, ma mi auguro che l’Assessore per la formazione stia cercando una soluzione ad un problema che è in corso presso l’Assessorato medesimo.
Mi risulta che ieri sera c’è stata una riunione di commissione dove si è cercato di trovare una soluzione per circa mille persone - quindi non parliamo né di dieci né di cento ma di una quantità enorme di persone - che, nel bene o nel male, hanno in questi anni esercitato un’attività attraverso un ente. Dopo la riunione del CRI, o contestualmente, c’è stato forse un momento di sbandamento da parte di questi lavoratori che, non avendo ben capito quello che io penso e credo che il Governo voglia avere il tempo di affrontare, hanno occupato la sede dell’Assessorato.
Signor Presidente, come componente della Commissione ed essendo un po’ scevro dal mondo della formazione per mia natura negli anni, credo che il Governo, e in particolar modo l’assessore Centorrino, debba affrontare questo problema. E siccome credo che ci siano i presupposti, anche il direttore generale ieri ha dato delle speranze in tal senso, in particolare l’ente di cui parlo è il CEFOP, bisognerà trovare un modo perché queste 1.100 persone - sono quasi quanto i lavoratori della FIAT, stiamo parlando di un problema serissimo - trovino un giusto riconoscimento del lavoro che hanno svolto in questi anni. Io non entro nel merito della gestione dell’ente, ma di 1.100 persone certamente qualcuno se ne deve occupare.
E’ un problema talmente grosso che io credo che il Governo e l’assessore Armao, che è presente oggi, riferisca l’attenzione che penso tutto il Parlamento, non è un problema personale, è un problema di tutti, è una attenzione che tutti dobbiamo avere verso queste figure che da nove mesi non percepiscono un euro, sono arrivati ad una situazione tale che hanno occupato l’Assessorato.
Ieri abbiamo cercato di individuare delle strade, delle possibilità. Io, per la mia poca esperienza sull’argomento, ho dato qualche idea.
Ho voluto richiamare l’attenzione su questo problema - ma credo che sia oggetto di attenzione da parte di tutta l’Aula - anche per dare un segnale che l’Assemblea se ne occuperà.
A mio avviso il Governo, in questi giorni, deve trovare una soluzione che dia l’opportunità intanto di fare una sanatoria per i soldi che, in atto, non sono stati dati per motivi che non si comprendono, ma che comunque l’Ente reclama, invece, che devono essere dati e, quindi, per pagare le mensilità anche direttamente, se necessita, con un commissariamento, con qualcosa.
Dopodiché per il futuro si vedrà. Mi risulta che il CRI abbia approvato con riserva questo ente e che comunque ci sarà un qualcosa che si dovrà sviluppare. Per cui, Presidente, la ringrazio per avermi dato la facoltà di parlare, in quanto il mio intervento vuole richiamare l’attenzione affinché in questi giorni si trovi una soluzione.
Noi abbiamo fatto, quali parlamentari, io quale componente della V Commissione ho anche chiesto una convocazione in II Commissione, si parlava di coperture economiche, si parla di DURC, si parla di tante cose. Credo che il Governo, però, debba superare questo problema perché non è giusto che 1.100 persone, di colpo si scopre in questa Regione, lavorino in un ente in difficoltà.
Pertanto, ho voluto lasciare questa traccia. Ripeto all’assessore Armao che si tratta di 1.100 persone che rischiano in questo momento il loro futuro, non ricevono soldi da nove mesi, colpe di tutti o di nessuno. Però, intanto il Governo deve, secondo me, affrontare il problema definitivamente e al ritorno delle vacanze pasquali si spera ci sia qualcosa che dia serenità a queste persone di percepire i nove mesi di stipendio che ognuno di loro non ha preso e poi vedere quale soluzione trovare sui 1.100, parliamo di tutta la formazione, sono circa 7.000 cioè quasi il 20 per cento, ripeto, sono 1.100 persone.
FALCONE. Signor Presidente, cercherò di riprendere almeno due questioni.
La prima. Ieri si è svolta un’importante riunione presso il Comitato regionale per l’impiego, la commissione regionale per l’impiego cui l’onorevole Beninati faceva cenno e poiché trattasi di una questione talmente ampia, talmente complessa e articolata, secondo me, questo Parlamento che si sta accingendo a legiferare, ahimè, a tutt’oggi, una norma assolutamente inadeguata e drasticamente esempio di come, non soltanto il Governo, ma penso con questa norma se così passasse sia un esempio chiaro di come l’intero Parlamento si trovi in una situazione di stasi, di profonda stasi.
Detto questo, io penso che dovremo guardare a una norma che possa dare seguito alle aspettative e dare risposta ad un’emergenza occupazionale che non è di mille persone, piuttosto di mille e cinquecento persone, perché oltre al Cefop ci sono altri tre enti di cui almeno uno, la ‘Fondazione Cascio’, rappresentano un bacino di dipendenti non indifferente. Nel passato quando qualche ente era in sofferenza, così come potrebbero essere questi, ma c’è in corso una verifica dal nucleo di valutazione, si ipotizzava anche il commissariamento, la nomina di un commissario ad acta per garantire gli stipendi a queste 1500 persone.
Eppure, nonostante ieri abbiamo fatto un atto, dall’altro lato il Governo ancora nulla ha portato. Quindi l’invito, sereno, è quello che si possa approvare una norma che consenta anche al direttore generale della formazione pubblica di nominare, eventualmente, dei commissari ad acta per gestire l’attività o comunque i pagamenti in questi enti, atteso che c’è un fatto particolare. Quattro enti sono stati ammessi con riserva e in termini giuridici, professore Armao, essere ammesso significa innanzitutto continuare l’attività con riserva, salvo il fatto che eventuali verifiche negative comporterebbero conseguenze di che trattasi. Qui invece abbiamo detto: li ammettiamo con riserva, ma congeliamo tutto. Pertanto, li abbiamo - di fatto - sospesi, non li abbiamo ammessi, abbiamo ammesso il finanziamento, abbiamo previsto il finanziamento.
Pertanto, la prima questione è questa: una norma che possa sbloccare questa situazione di impasse e che può diventare altro che ‘popolamento’ o ‘contro popolamento’, questa parola ultimamente che sta emergendo, signor Presidente, e mi fa specie che il capogruppo del partito ex minoranza oggi maggioranza viene qui a paventare chissà quali intimidazioni, mi dispiacerebbe se fosse vero, attenzione, perché si vogliono evitare o si vuole evitare chissà quali assunzioni clientelari!
Ma ieri in Commissione Bilancio, presidente Savona, questo parlamentare che poc’anzi ha parlato a titolo personale, ha sentito che c’è stato un accordo in Commissione e in Assessorato, dove tutti i partiti erano presenti, dove tutti i capigruppo erano presenti e hanno stilato un accordo individuando anche gli emendamenti da inserire in quel testo, compreso quell’emendamento che poi in Commissione Bilancio è stato ritirato.
Quindi delle due l’una: o ci prendiamo in giro prima o ci si prende in giro dopo. Gli emendamenti che sono arrivati ieri in Commissione Bilancio erano tutti concordati, è stato detto chiaramente, poi forse qualche capogruppo non c’era, ma voglio dire la riunione era erga omnes, per cui nel momento in cui oggi si viene qui a dire determinate cose questo parlamentare è sicuramente stranito.
Allora dobbiamo cercare di capire perché, da un lato, blocchiamo l’assunzione clientelare, ma, dall’altro lato, presidente Savona, c’è una società che sta assumendo con la dizione ‘popolamento’! E cosa sono conigli? La parola ‘popolamento’, assessore Armao, per chi viene dall’entroterra come me, quando si sente dire popolamento, pensa alla selvaggina. Popolamento, ma di che cosa? Di fauna? Di che cosa? Di cosa parliamo? Si parla di un progetto, di un percorso di assunzioni di appena 250 persone con una spesa che si aggira - e concludo - intorno ai 63 milioni. E mi dispiace che ieri era stato preso un accordo in Commissione Bilancio, e successivamente, anziché bloccare quel percorso di assunzioni si dà una accelerazione rispetto a questo che rappresenta una chiara irregolarità e una chiara contraddizione con gli accordi stretti. E invece cosa succede? Diamo il via, addirittura andiamo a ridimensionare l’emendamento che abbiamo votato la sera prima!
Certo, dinanzi a queste cose, signor Presidente, chi le parla e chi parla a questo Parlamento, è sicuramente amareggiato.
Allora, spero che questa Presidenza non voglia, come dire, aprire il dibattito ad una finanziaria che forse mai come in questi venti anni aveva toccato il livello più basso, non parla di nulla, assolutamente nulla! Attenzione, signor Presidente, chi le parla le preannuncia 500 emendamenti in questa finanziaria, emendamenti che sono non aggiuntivi, ma che riguardano materie attinenti la finanziaria e gli stessi articoli di legge che sono presenti nel disegno di legge.
Spero che la Presidenza non voglia sic et simpliciter, tout court, prendere tutti gli emendamenti sulla scorta di un accordo tacito esplicito, tra i partiti di maggioranza e di minoranza, e cestinare tutto! Spero che il dibattito possa essere chiaro, sereno e soprattutto non tanto vivace, non troppo dialettico, signor Presidente, perché la Sicilia aspetta ben altro.
CAPUTO. Signor Presidente, sa che io mi attengo sempre ai tempi previsti dal Regolamento dell’Ars. Siamo arrivati all’inizio di un cammino parlamentare che è quello del bilancio e della finanziaria, che è la fine di un percorso, è la fine di un percorso perché con questa finanziaria e con questo bilancio se non adeguatamente corretti dal contributo dell’Aula, sarà un bilancio che metterà fine alle speranze di crescita di questa Sicilia.
E il mio non è un intervento di chi, pur avendo vinto le elezioni, occupa posti di minoranza e di opposizione in questo Parlamento, è il ragionamento di un parlamentare che si rende conto che questo Governo è privo di una strategia; è come quel Governo che cammina con l’abito senza il viso, con gli occhiali e senza le gambe, un fantasma. E’ un Governo non, come diceva l’onorevole Leontini, di finanziaria ‘lacrime e sangue’, è un Governo senza anima, perché non conosce le vicende di questa Sicilia.
Una finanziaria, la finanziaria di un Governo che viene sottoposta alla maggioranza, all’intero Parlamento per essere esaminata e discussa, deve essere la proiezione della strategia e della capacità di essere classe dirigente di questa Regione. Ma siccome questa maggioranza, che è maggioranza di partito e non maggioranza di consensi, non ha la visione d’insieme di questo Governo e di questa Regione, né ha lo spessore di classe dirigente perché frutto di un ribaltone. E questa finanziaria e questo bilancio sono inficiati da questo difetto originario che ha visto una classe politica perdente, sconfitta dagli elettori, che grazie ad un tradimento si trova improvvisamente a diventare forza di governo, senza averne la cultura, senza averne le dimensioni, senza avere lo spessore politico ed intellettuale - e mi riferisco non all’intelligenza personale, ma alla visione del Governo che propone una maggioranza che è la sintesi di una manovra prettamente clientelare e pre-campagna elettorale.
Perché tutti faremmo un torto ai noi stessi ed ai siciliani principalmente se non ci rendessimo conto - e noi ce ne siamo resi conto, noi che stiamo sui banchi dell’opposizione, ma che siamo maggioranza nella cultura di questa Regione - che ormai in questo Parlamento le lancette stanno andando verso l’ora della campagna elettorale prima della scadenza naturale. E tutti sappiamo che questa legislatura è condizionata dalle sorti di una sola persona, che è il Presidente della Regione. E quindi, tutti noi facciamo una finanziaria e un bilancio che sappiamo servono a tentare di consolidare le posizioni elettorali e clientelari di qualcuno, che deve racimolare gli strumenti per creare il consenso poiché bisogna andare a votare fra novembre e maggio del prossimo anno.
Questa finanziaria non contiene norme per lo sviluppo e per l’occupazione in Sicilia, non ci sono interventi strategici per garantire il lavoro in questa Sicilia, qui non ci sono gli interventi a favore dello sviluppo economico di questa Regione.
Io invito i deputati di maggioranza, bravi a fare i comunicati sui giornali, a parlare di finanziaria di rigore e di sviluppo, ma qui di rigore c’è soltanto quello che dovranno patire i cittadini e gli imprenditori di questa Sicilia che in questo momento sanno che li aspetta un anno di privazioni, di ulteriori sacrifici, di ulteriori disagi e sperano, come tutti noi dell’opposizione, che si rompa finalmente questo giocattolo, che si stacchi la spina, che il Presidente della Regione, da privato e semplice cittadino, vada a gestire la sua situazione personale in questo momento, la separi dalle vicende politiche e legislative della Regione e metta i siciliani in condizione di votare il Parlamento.
Perché, guardate, quando qualcuno dice: basta con la formazione, io dico: basta con la formazione, ma il mio pensiero in questo momento va alle centinaia di lavoratori del CIAPI che improvvisamente sono destinati alla mobilità e alla cassa integrazione. Costoro sono stati costretti ad occupare un Assessorato perché la politica non ha saputo trovare una soluzione, che è davanti agli occhi di tutti, lo ha detto anche il collega Falcone: c’è già una precedente delibera della Giunta di Governo per un caso analogo. Nominate un commissario che individui le risorse e che paghi direttamente i lavoratori. Poi il CEFOP, come ente, andrà a regolamentare la propria situazione col DURC, ma non facciamo pagare ai lavoratori e alle loro famiglie lo sfascio di una classe politica totalmente incapace di gestire le vicende di questa Sicilia.
Approviamo questa finanziaria, approviamola velocemente. Andiamo a votare e consentiamo di fare tornare in Parlamento, nelle posizioni di maggioranza, chi vince le elezioni, e di opposizione chi perde le elezioni. Non continuiamo a tradire questa Sicilia che abbiamo ridotto in ginocchio.
Nessun commento:
Posta un commento