Mentre la politica nazionale e siciliana litiga la società siciliana scivola sempre più verso il punto di non ritorno. La nostra regione è agli ultimi posti per indicatori economici e misurazione della qualità della vita, la dispersione scolastica ha raggiunto limiti preoccupanti.
La costante che impera è il blocco di ogni cosa, dai Fondi strutturali, alle riforme annunciate e disattese.
Il Parlamento siciliano, il più antico d’Europa, non partorisce leggi oramai da mesi, avendo intrapreso il tunnel della litigiosità e dell’immobilismo a qualunque costo.
Noi di Ugl Sicilia denunciamo il lassismo di una classe politica allo sbando – dichiara Giuseppe Messina, responsabile regionale politiche economiche e del lavoro – il Governo-quater che si appresta ad assumere pieni poteri ha di fronte a sé un solo compito: avviare quelle profonde riforme indifferibili per il rilancio dell’economia siciliana.
Avevamo sperato che con la sottoscrizione, il 29 settembre 2009, delle Linee Guida per l’implementazione di una nuovo a moderna politica della formazione professionale in Sicilia, si potesse girare pagina e lasciarci dietro decenni di sperpero e assunzioni facili che hanno prodotto una voragine nel bilancio regionale.
Non possiamo permetterci di lasciare orfana la storica riforma della sanità!
Registriamo solamente – prosegue Messina - un cambio continuo di Assessori regionali alla istruzione e Formazione, di Assessori regionali al lavoro (ambiti divisi con l’attuazione della legge regionale n.19/2008) e dei corrispondenti Dirigenti Generali che hanno provocato l’effetto di rallentare l’azione amministrativa, in una perversa logica di discontinuità sia nei tempi che nei contenuti.
A pochi giorni dallo scadere della proroga delle attività di orientamento, mentre da un lato l’Amministrazione regionale responsabilmente richiede agli Enti gestori ex L.r.24/76, titolari di Sportelli Multifunzionali e utilmente collocati in graduatoria di cui agli Avvisi nn.1 e 2, la documentazione di rito per varare sin dal 1°ottobre le attività a seguito della registrazione dalla Corte dei Conti al reg.1, fg. n.51 il 27 settembre 2010 del DDG n.765 del 14 settembre 2010 (relativo a "Ammissione a finanziamento ed impegno somme per le proposte progettuali presentate a valere dell'Avviso pubblico n. 1 del 9 febbraio 2010 PO FSE 2007-2013 di cui alla graduatoria definitiva approvata con DDG n. 264 del 5 maggio 2010 - Art.1) e della registrazione dalla Corte dei Conti al reg.1, fg. n.52 il 27 settembre 2010 del DDG n.766 del 14 settembre 2010 (relativo a "Ammissione a finanziamento ed impegno somme per le proposte progettuali presentate a valere dell'Avviso pubblico n. 2 del 9 febbraio 2010 PAR FAS 2007-2013 di cui alla graduatoria definitiva approvata con DDG n. 265 del 5 maggio 2010 - Art.1), alcuni avventurieri, tra gli Enti formativi “cosiddetti STORICI”, perseverano nella polemica e nella caccia al colpevole, fomentando ulteriormente confusione e incertezza, con atteggiamenti dissociativi, in un sistema formativo dichiaratamente in crisi anche per le responsabilità del Governo regionale e della politica siciliana.
I lavoratori del sistema della formazione professionale sono stanchi di un atteggiamento delle Istituzioni che tende a risucchiare gli Interventi Formativi, i Servizi Formativi e l’OIF come comparti caratterizzati da precarietà del lavoro.
E’ un lusso che la Regione Siciliana non può più permettersi atteso che gli operatori di ciascun ambito del sistema formativo esplicano un servizio di interesse pubblico e previsto da norme nazionali come nel caso dell’OIF, il quale ad oggi non ha ricevuto dall’assessorato regionale all’Istruzione precise direttive per l’avvio dei secondi e terzi anni, uno stato di disagio vissuto anche dalle famiglie degli allievi.
E che dire degli Sportelli Multifunzionali operanti presso i Centri per l’Impiego della Regione Siciliana, perno insostituibile dei servizi complessivamente erogati in materia di mercato del lavoro, i quali lavoratori non percepiscono le retribuzioni da tre mesi.
Per non parlare degli Interventi Formativi, ove gli operatori vivono oramai in uno stato latente di depressione causato dall’incapacità del Governo regionale e del Parlamento siciliano di garantire uno stipendio corrente, lontano dai giochi di potere e dalle sacche parlamentari che hanno danneggiato la qualità della vita di oltre nove mila famiglie di siciliani onesti e lavoratori.
Ugl Sicilia – conclude Messina - con forza denuncia lo scempio del Sistema Formativo siciliano che, anziché rappresentare un circolo virtuoso come modello di successo e di riferimento, da esportare altrove, si ritrova malato, costretto quotidianamente a lottare contro i mulini a vento, per dirla alla Don Chisciotte della Mancia, una sorta di moderni “GIGANTI”, privi probabilmente di quella indispensabile dose intellettiva necessaria per guardare con concretezza la realtà, unico approccio utile a sciolinare sagge soluzioni per il bene della Sicilia.
La costante che impera è il blocco di ogni cosa, dai Fondi strutturali, alle riforme annunciate e disattese.
Il Parlamento siciliano, il più antico d’Europa, non partorisce leggi oramai da mesi, avendo intrapreso il tunnel della litigiosità e dell’immobilismo a qualunque costo.
Noi di Ugl Sicilia denunciamo il lassismo di una classe politica allo sbando – dichiara Giuseppe Messina, responsabile regionale politiche economiche e del lavoro – il Governo-quater che si appresta ad assumere pieni poteri ha di fronte a sé un solo compito: avviare quelle profonde riforme indifferibili per il rilancio dell’economia siciliana.
Avevamo sperato che con la sottoscrizione, il 29 settembre 2009, delle Linee Guida per l’implementazione di una nuovo a moderna politica della formazione professionale in Sicilia, si potesse girare pagina e lasciarci dietro decenni di sperpero e assunzioni facili che hanno prodotto una voragine nel bilancio regionale.
Non possiamo permetterci di lasciare orfana la storica riforma della sanità!
Registriamo solamente – prosegue Messina - un cambio continuo di Assessori regionali alla istruzione e Formazione, di Assessori regionali al lavoro (ambiti divisi con l’attuazione della legge regionale n.19/2008) e dei corrispondenti Dirigenti Generali che hanno provocato l’effetto di rallentare l’azione amministrativa, in una perversa logica di discontinuità sia nei tempi che nei contenuti.
A pochi giorni dallo scadere della proroga delle attività di orientamento, mentre da un lato l’Amministrazione regionale responsabilmente richiede agli Enti gestori ex L.r.24/76, titolari di Sportelli Multifunzionali e utilmente collocati in graduatoria di cui agli Avvisi nn.1 e 2, la documentazione di rito per varare sin dal 1°ottobre le attività a seguito della registrazione dalla Corte dei Conti al reg.1, fg. n.51 il 27 settembre 2010 del DDG n.765 del 14 settembre 2010 (relativo a "Ammissione a finanziamento ed impegno somme per le proposte progettuali presentate a valere dell'Avviso pubblico n. 1 del 9 febbraio 2010 PO FSE 2007-2013 di cui alla graduatoria definitiva approvata con DDG n. 264 del 5 maggio 2010 - Art.1) e della registrazione dalla Corte dei Conti al reg.1, fg. n.52 il 27 settembre 2010 del DDG n.766 del 14 settembre 2010 (relativo a "Ammissione a finanziamento ed impegno somme per le proposte progettuali presentate a valere dell'Avviso pubblico n. 2 del 9 febbraio 2010 PAR FAS 2007-2013 di cui alla graduatoria definitiva approvata con DDG n. 265 del 5 maggio 2010 - Art.1), alcuni avventurieri, tra gli Enti formativi “cosiddetti STORICI”, perseverano nella polemica e nella caccia al colpevole, fomentando ulteriormente confusione e incertezza, con atteggiamenti dissociativi, in un sistema formativo dichiaratamente in crisi anche per le responsabilità del Governo regionale e della politica siciliana.
I lavoratori del sistema della formazione professionale sono stanchi di un atteggiamento delle Istituzioni che tende a risucchiare gli Interventi Formativi, i Servizi Formativi e l’OIF come comparti caratterizzati da precarietà del lavoro.
E’ un lusso che la Regione Siciliana non può più permettersi atteso che gli operatori di ciascun ambito del sistema formativo esplicano un servizio di interesse pubblico e previsto da norme nazionali come nel caso dell’OIF, il quale ad oggi non ha ricevuto dall’assessorato regionale all’Istruzione precise direttive per l’avvio dei secondi e terzi anni, uno stato di disagio vissuto anche dalle famiglie degli allievi.
E che dire degli Sportelli Multifunzionali operanti presso i Centri per l’Impiego della Regione Siciliana, perno insostituibile dei servizi complessivamente erogati in materia di mercato del lavoro, i quali lavoratori non percepiscono le retribuzioni da tre mesi.
Per non parlare degli Interventi Formativi, ove gli operatori vivono oramai in uno stato latente di depressione causato dall’incapacità del Governo regionale e del Parlamento siciliano di garantire uno stipendio corrente, lontano dai giochi di potere e dalle sacche parlamentari che hanno danneggiato la qualità della vita di oltre nove mila famiglie di siciliani onesti e lavoratori.
Ugl Sicilia – conclude Messina - con forza denuncia lo scempio del Sistema Formativo siciliano che, anziché rappresentare un circolo virtuoso come modello di successo e di riferimento, da esportare altrove, si ritrova malato, costretto quotidianamente a lottare contro i mulini a vento, per dirla alla Don Chisciotte della Mancia, una sorta di moderni “GIGANTI”, privi probabilmente di quella indispensabile dose intellettiva necessaria per guardare con concretezza la realtà, unico approccio utile a sciolinare sagge soluzioni per il bene della Sicilia.
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